E’ tornato libero Michele Ascione, figlio del boss Mario Ascione, ucciso in un agguato, ad Ercolano, nel marzo 2003, nipote del super boss Raffaele ‘o luong l’uomo del palazzo della moquette, chiamato così perché la famiglia aveva steso moquette rossa sulle scale. Un ritorno in libertà che porta la comunità indietro nel tempo. Ascione era finito in manette nell’ambito dell’operazione Reset, il grande blitz con cui la direzione distrettuale antimafia di Napoli azzerò i clan Iacomino-Birra e Ascione-Papale. Quella notte, dell’11 giugno del 2007 tra i 53 arrestati c’era pure il giovane Michele Ascione. Per lui le accuse furono di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una scarcerazione che fa tremare la città. Michele Ascione è ora un “sorvegliato speciale”. Tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine. Il timore in città è che la scarcerazione dell’uomo possa far riesplodere la guerra criminale e le estorsioni. L’operazione Reset portò al sequestro di beni come appartamenti, terreni, fabbriche e perfino un’emittente radiofonica, ‘Nuova Ercolano’ che, secondo quanto risultato dalle indagini, veniva utilizzata per trasmettere messaggi ai detenuti in carcere. Il clan Ascione, poi, dicono le indagini, dopo gli omicidi del 2003, aveva spostato la sua sede operativa a Sestri Levante, in Liguria, dove si era creata una ‘colonia’ di affiliati. Anni di una certa tranquillità dopo il blitz e di un lavoro di denuncia dei commercianti colpiti dal racket. Un lavoro che con il ritorno ad Ercolano di Ascione si teme possa andar perso.
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