Aveva scritto un post quasi premonitore sulla sua bacheca facebook l’8 aprile, Giuseppe Matino, il 35 enne incensurato ammazzato come un camorrista ieri all’alba in via Casanova a Napoli: “Fai cento cose buone e nessuno vede niente. Fai mezza cosa sbagliata e tutti hanno visto e sentito”. Ma che cosa hanno visto e sentito la gente dell’Arenaccia per destare una sorta di preoccupazione in Giuseppe. I carabinieri che conducono le indagini si stanno concentrando su una pista passionale. Le voci della strada parlano di una presunta relazione con una donna sbagliata, la donna di un boss e così come accaduto due mesi fa al 18enne incensurato Vincenzino Amendola a San Giovanni a Teduccio, la camorra il “tradimento” non lo tollera. Tra l’altro a suffragare questa ipotesi ci sarebbe anche un’aggressione di cui sarebbe rimasto vittima Giuseppe Matino circa un mese fa. Un vero e proprio pestaggio che non sarebbe però mai stato denunciato. Le indagini però non tralasciano alcuna ipotesi e ora si cercherà di capire qualcosa di più dal suo cellulare. Contatti, messaggi in chat, sms, telefonate tutto quello che può essere utile alle indagini. E intanto si ascoltano familiari, amici, conoscenti i suoi datori di lavoro. Matino faceva due lavori per portare avanti la famiglia. Sposato con due figlie, faceva il pasticciere di buon’ora al mattino e poi il ponyexpress. E Giuseppe è stato ammazzato all’alba di ieri con due colpi di pistola calibro 9, mentre in sella al suo scooter stava andando al lavoro. L’uomo è stato trovato in via Casanova dove sarebbe stato affiancato intorno alle 5 da un altro scooter guidato da un paio di persone che si sono poi rivelate i suoi killer. Contro Matino sono stati sparati complessivamente quattro colpi di pistola calibro 9X21, due dei quali hanno raggiunto il pasticciere all’addome. Il cadavere è stato scoperto dai militari sui binari della linea tramviaria che attraversa via Casanova. Ad avvertire le forze dell’ordine è stata una telefonata al 112, con la quale sono stati denunciati spari in strada. La circolazione automobilistica, subito dopo il ritrovamento del cadavere, è stata bloccata e questo ha provocato notevoli disagi alla viabilità, sebbene fosse presto. Raccapricciante la scena del delitto: Matino, dopo essere stato colpito, ha cercato di sfuggire ai sicari, ha tentato di scappare ma è caduto a terra dove poi è deceduto per le gravi ferite. A terra sono stati trovati anche il casco e il suo telefonino. Una scia di sangue lunga una cinquantina di metri univa il punto in cui è stato trovato il suo scooter e dov’era il cadavere. Una parte del tragitto che l’uomo ogni mattina percorreva per recarsi nel laboratorio dove lavorava è monitorato dai sistemi di videosorveglianza e i carabinieri hanno acquisito le immagini che sono state passate sotto la lente di ingrandimento degli investigatori.
(nella foto Giuseppe Matino)