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L’orco del parco Verde aveva violentato già altri tre bimbi. La madre di Fortuna: “Devono marcire in galera”

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fortuna loffredo

Raimondo Caputo, compagno di Marianna Sabozzi, madre di un altro bimbo morto per una caduta accidentale nel Parco Verde di Caivano, per gli inquirenti ha ucciso Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni di cui cui abusava sessualmente, cosi’ come di altre due piccole abitanti di quello stesso palazzo. Le indagini dei carabinieri, che hanno portato a una misura cautelare nei suoi confronti per omicidio e violenza sessuale dicono anche che l’uomo, vicino di casa della vittima, il 24 giugno di due anni fa porto’ la bambina all’ottavo piano del palazzo e che la lancio’ dal terrazzo quando la piccola probabilmente si rifiuto’ di subire nuove violenze. Caputo si trova in carcere gia’ da tempo per un provvedimento cautelare da novembre per violenza sessuale ai danni di una bambina di 12 anni, cosi’ come Marianna Sabozzi.Ha sempre chiesto ai residenti del Parco Verde di Caivano di raccontare quello che sapevano sulla morte di sua figlia Fortuna, uccisa a soli sei anni, quello che avevano visto. Oggi è stato arrestato chi avrebbe ucciso sua figlia. “Ma anche oggi tutti sono rimasti in silenzio – dice Domenica Guardato – anche oggi tutti omertosi”. Domenica, Mimma come la chiamano gli amici, fino a quindici giorni fa era in una città della Lombardia. Poi è tornata a Caivano. “Pensavo, speravo, che oggi, almeno oggi, qualcuno di questo maledetto parco venisse da me per dirmi qualcosa, un abbraccio, ed invece niente. Qui c’è sempre stato e sempre ci sarà il silenzio”. “Io so solo che ora mi ritrovo ad essere l’unica condannata – dice ancora – perché mi ritrovo con un dolore immenso, che non passerà mai. Perché amavo Fortuna, come solo una mamma può fare e me l’hanno uccisa. E ad oggi non so ancora perché. Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall’altro dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia.Voglio guardarvi in faccia per capire perché lo avete fatto”. “La giustizia non deve avere alcuna pietà”. A dirlo è Angelo Pisani, che con Sergio Pisani assiste i nonni della piccola Fortuna Loffredo. “Fin dai primi sopralluoghi con i consulenti della difesa – spiega Pisani – era emersa con chiarezza l’ipotesi di un atroce movente a sfondo sessuale. Oggi finalmente arriva giustizia grazie al grande lavoro della Procura di Napoli Nord, che ha operato in un contesto fra i più terribili del Paese. In memoria di Fortuna è nostro dovere salvare tanti altri bambini come è già stato fatto durante le indagini, la giustizia non deve avere alcuna pietà”, conclude.


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