E’ come l’esodo biblico degli ebrei ai tempi di Erode: c’è la grande fuga da Miano e da via Janfolla di tutti gli esponenti di spicco del clan Lo Russo per sfuggire al nemico che non vuole fare prigionieri, ma solo morti. La guerra di camorra in atto con il gruppo dei Mallo-Esposito-Spina è di quelle cruente fatta di morti e feriti, di “stese”, di agguati e di minacce. E allora è meglio cambiare aria. Così come era avvenuto lo scorso anno dopo l’omicidio di Pietro Esposito alla Sanità con la cacciata dei “mianesi” ovvero i Mallo e sta avvenendo al contrario ora nella roccaforte storica dei “capitoni”.Il commando di sicari del gruppo degli emergenti composto da una mezza dozzina di giovani che provengono anche dalla zona frattese e che sono disposti a tutto. Sempre pronti ad entrare in azione per dimostrare la loro forza. Anche perché quello che viene indicato dagli investigatori come il capo ovvero Walter Mallo è scampato ad un agguato alcuni giorni fa rimanendo miracolosamente ferito solo all’avambraccio sinistro. Un affronto che va pagato con altro sangue. Perciò è arrivato subito l’omicidio di Aniello Di Napoli. Una risposta immediata per far capire ai nemici che non si scherza. E allora da due giorni molte delle case di via Janfolla degli affiliati ai “capitoni” si sono sfollate improvvisamente. La presenza massiccia e continua delle forze dell’ordine comunque non li ha fatto sentire al sicuro e per questo hanno deciso di allontanarsi. Con tutti i componenti della famiglia Lo Russo in carcere i “capitoni” ora si sentono allo sbando e in grave pericolo. L’offensiva del gruppo Mallo è determinata. Si teme lo spargimento di altro sangue.
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