Sono venti i morti di camorra tra Napoli e provincia dal primo gennaio ad oggi. Ben 14 solo a Napoli città gli altri sparsi in provincia tra: Melito, Marigliano, Sant’Antimo, Mariglianella, e Saviano. Il quartiere Ponticelli è quello che detiene il record con 4 morti tutti riconducibili alla “eliminazione sistematica” di quelli vicini al clan dei pentiti Sarno. Sempre nelle periferia Est c’è da registrare l’efferato omicidio del 19 enne Vincenzino Amendola ucciso e sotterrato a San Giovanni a Teduccio per una presunta storia con la mamma di uno baby boss del clan Formicola. I morti riconducibili invece alla faida in atto tra Miano e il rione Sanità ovvero tra i Mallo-Esposito-Spina da una parte e i Lo Russo-Vastarella-Tolomelli dall’altra sono cinque anche se non tutti avvenuti nello stesso rione. Due invece quelli riconducibili alla faida nella zona Flegrea e Soccavo-Pianura. Mentre può essere inquadrato come omicidio di camorra quello del pasticciere Giuseppe Matino avvenuto all’Arenaccia ma sol perché le indagini portano verso uno “sgarro d’amore” a un ras della zona. E poi c’è tra questi la “lupara bianca” di cui è rimasto vittima Davide Tarantino, scomparso a Giugliano ma residente a Melito e legato agli “scissionisti” di Scampia. Sono comunque complessivamente venti i morti senza contare una decina di feriti tra cui quello eccellente del ras emergente Walter Mallo. Ma la cosa che maggiormente preoccupa gli investigatori è stato il vero e proprio attacco allo Stato avvenuto a Secondigliano dove la caserma dei carabinieri è stata oggetto di un attentato con una sventagliata di mitra e ben 27 colpi che hanno centrato finestre e muri perimetrali. La stagione dei pentiti, quelle dei processi e degli arresti che avevano fermato la scia di sangue per un po di tempo sembra già essere alle spalle. sono troppi i quartieri della città ma anche in provincia dove le frizioni tra i clan sono altissime e c’è il serio rischio che scorra altro sangue.
↧