“Quando mio marito ha fatto fuoco dal balcone, il ladro colpito, che era già dentro la nostra macchina, una Audi, è uscito dall’abitacolo e ha chiesto, rivolgendosi a mio marito, ‘perché mi spari?’. Io avrei voluto chiedergli: e tu perché vieni a casa nostra mentre dormiamo a prendere la nostra roba?”. Così la moglie del meccanico di mezzi industriali di Villa Literno che questa notte ha sparato e ucciso un ladro che con due complici in precedenza si era introdotto nell’abitazione di via Vecchia Aversa, una villetta a due piani; la pistola con cui ha fatto fuoco, è emerso, era regolarmente detenuta. Dopo il fatto, l’uomo, che ha due figlie maggiorenni e un figlio di 16 anni, è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Casal di Principe dove, davanti al pm della Procura di Napoli Nord, ha fornito una ricostruzione dell’accaduto; pochi minuti fa è stato condotto in ospedale ad Aversa per un malore. E’ un albanese di circa 40 anni il ladro ucciso nella notte a Villa Literno nel Casertano mentre rubava un’auto da un’abitazione con due complici. L’uomo, lasciato morto dai compagni davanti all’ospedale di Aversa, è stato identificato grazie alle impronte digitali. Si è intanto concluso nella villetta dove è avvenuto il fatto il sopralluogo del procuratore aggiunto di Napoli Nord Renzulli e del sostituto Santosuosso. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento nei confronti dell’uomo che ha sparato . La moglie ha raccontato agli inquirenti che non era la prima volta che si ritrovavano i ladri in casa e che erano stati vittime di furti almeno otto volte. Ma i militari dell’Arma hanno ritrovato nei loro archivi una sola denuncia sporta dal meccanico risalente al 2001. Secondo quanto raccontato dalla moglie dell’uomo, sarebbe stata la figlia maggiorenne a notare per prima la presenza dei ladri mentre rincasava con la sua auto e sarebbe stata lei ad avvertire i genitori con il cellulare dopo aver visto il cancello aperto.
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