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Le immagini delle telecamere di videosorveglianza lungo il tragitto della tangenziale ma anche quelle che portano all’ospedale san Giovanni Bosco e all’isolato 56 del rione don Guanella a casa di Walter Mallo torneranno utili agli investigatori per cercare di capire cosa veramente è accaduto e soprattutto dove l’altra notte quando qualcuno ha cercato di uccidere il boss emergente della zona Nord di Napoli. Il suo racconto secondo gli investigatori fa acqua da tutte le parti e per lui scatterà la denuncia per favoreggiamento personale. “La sera ero stato a cena fuori- ha spiegato mallo agli investigatori- ero al centro di Napoli. Poi ho ripreso l’auto ma mi sono accorto che mancava la benzina. Quindi ho chiamato un mio amico ma di lui non ricordo il cognome.Abbiamo preso la Tangenziale e quando siamo usciti a Capodimonte ho sentito il rombo di una moto e diversi colpi di pistola esplodere .Siamo riusciti a scappare e solo dopo mi sono accorto di essere stato ferito ad un braccio”. ma chi lo ha accompagnato all’ospedale si è subito allontanato e Mallo dopo che era stato medicato ha raccontato di essere stato accompagnato a casa con “Una Fiat Multipla bianca ma non so dov’è”. Sparite le auto, spariti gli amici o meglio mallo dice di non ricordarsi i cognomi e soprattutto sul presunto luogo dove sarebbe avvenuto l’agguato la polizia scientifica non ha trovato nel bossoli ne tracce ematiche. E’ evidente che l’agguato è avvenuto altrove. Un fatto è certo Mallo è scampato alla morte probabilmente per la bravura dell’autista che con qualche manovra brusca è riuscita a sfuggire ai proiettili oppure il killer non era esperto e non aveva la mano ferma perchè dalla direzione della pallottola che si è conficcata nell’avambraccio sinistro ha sfiorato l’addome.