E’ uscito dal carcere dopo sei anni. Da quattro giorni è in libertà Sergio Mosca boss di primo piano del clan D’Alessandro di Castellammare e suocero di Pasqualino D’Alessandro figlio del defunto capoclan Michele. Mosca era stato arrestato nel 2009 per associazione di tifo mafiosa, traffico di droga ed estorsione. Il suo nome compare in tutte le inchieste importanti contro il clan D’Alessandro. E’ sempre stato “uomo di fiducia” della famiglia di Scanzano, uomo del vertice. Coinvolto nell’inchiesta Sigfrido e in quella dello scandalo che riguardava i rimborsi dell’Asl e i lavori al Centro Tropeano in cui furono arrestati tra gli altri un suo nipote e l’imprenditrice sanitaria Olga Acanfora. I pentiti Belviso, padre e figlio, hanno indicato in Mosca un esponente apicale del clan. Uno suo fratello, Lillino, fu ucciso nella cruenta guerra tra la fine degli anni Ottanta e inizi anni Novanta tra i D’Alessandro e gli Imparato e che lasciò sul selciato oltre 100 morti tra cui anche bambini e altre vittime innocenti. Doveva scontare dieci anni di carcere quando fu arrestato nel 2009. Il nome di Sergio Mosca compare anche nell’inchiesta sull’omicidio del boss Carmine D’Antuono, avvenuto a Gragnano nel 2008 in cui perse la vita anche Federico Sicignano che aveva visto in faccia i killer. D’Antuono era infatti accusato di aver partecipato al raid contro il fratello Lillino. Ora il suo ritorno in libertà mette in stato di allerta gli investigatori preoccupati per la sua presenza in città.